Profilo medio di equilibrio, profondità di chiusura

Le caratteristiche del litorale sono fortemente influenzate dall’operato dell’uomo, che con le sue modifiche può intervenire sia sulla parte sommersa sia sulla parte emersa. La parte sommersa è in generale acclive, con una pendenza definita come una variazione di profondità rispetto al percorso, è sostanzialmente la tangente di un angolo, che in genere ha valore pari a pochi punti percentuali, spesso si fa riferimento al 2%.

In prossimità della riva la pendenza del fondale tende a crescere, avendo una concavità verso l’alto; quest’ultima, tuttavia, non è uniforme, anche a causa delle barre, che sono formazioni localizzate, o delle barriere coralline (formazioni perenni). Si costruisce quindi un profilo medio di equilibrio che deve rappresentare una determinata spiaggia. Questo è chiamato alla Dean. La curva che lo rappresenta è detta legge di Dean, che utilizza il parametro adimensionale A, definito solo dal d₅₀:

Derivando h rispetto a ξ otteniamo la pendenza del fondo:

Il profilo può essere diviso in due tratti, poiché la relazione di Dean ci da una incongruenza, in quanto per ξ tendente a 0 si crea una tangente verticale:

Pendenza costante → se  

Profilo alla Dean → se 

 si calcola imponendo che la pendenza arrivi al valore costante

Definiamo profondità di chiusura il limite verso il mare dove le onde non sono più in grado di provocare variazioni di profondità rilevanti, tuttavia i sedimenti continuano comunque a muoversi. Logicamente, tanto più è elevata l'altezza d'onda tanto più la profondità di chiusura sarà distante da riva. E' una grandezza che si misura su base annua attraverso la formula di Hallermaier, che considera H_mo come l'onda spettrale che viene superata 12 ore l'anno:

In genere la profondità di chiusura è leggermente di più del doppio rispetto all'onda spettrale che consideriamo.