Porto - legislazione

I porti hanno avuto un'evoluzione legata alle zone locali, regionali, con legislazioni diverse. Non si sa mai di preciso quali enti o attori debbano stare al suo interno per la complessità dell'argomento.

L'Unione Europea ha realizzato Libro verde per competenze e controlli.

Evoluzione legislativa italiana:

  • 1986  - PGT
  • 1990 - Interporti
  • 1994 - Lg 84. Legge fondamentale, riordino portuale, incameramento dei codici di navigazione. Si aspettava che le regioni la definiscano meglio secondo le loro competenze, ma questo non è mai avvenuto. Vengono creati nuovi enti: Autorità Portuale relativa ai porti nazionali, Autorità Marittima relativa ai porti più piccoli. Viene considerata la parte turistica e inserite nuove classificazioni: Classe del porto (Internazionale, Nazionale, Regionale), Categoria del porto (Civile o militare). 
  • 1997 - Legge Bassanini, potenziamento dei poteri regionali
  • 1997 - Libro Verde delle infrastrutture marittime. Viene emanato il principio di concorrenza come equità, inoltre i vari Paesi membri dell'Unione Europea decidono di investire sui trasporti marittimi tra i vari stati.
  • 1997 - Reti TEN-T , approvato ad Amsterdam. E' un'elenco di 14 progetti prioritari, più 16 aggiunti, da completare entro il 2010.
  • 2001 - Libro bianco della politica europea dei trasporti per il 2010: è il momento delle scelte, vengono redatti piani per creare una mobilità che si comporti meglio verso l'ambiente. Inoltre vengono inseriti i corridoi intermodali prioritari e infrastrutture; 
  • 2003 - Revisione del titolo V della Costituzione. Viene distribuito tra i due poteri ciò che non era stato espresso. Creazione della conferenza Stato-Regioni.
I porti sono di competenza regionale, tuttavia se il porto ha una rilevanza a carattere nazionale interviene lo Stato. Competenza concorrente Stato-Regioni.

Compiti dell'Autorità Portuale:
  • Si occupa degli spazi a terra
  • E' un organo periferico dello Stato
  • E' un'emanazione diretta del Ministero dei Trasporti
  • Ha un ruolo sovralocale e sovraregionale
  • Si occupa del demanio portuale (presente diverse norme rispetto al demanio civile)
  • Ha un presidente e un consiglio le cui competenze non riguardano il bilancio
  • Deve sempre esistere una differenziazione tra l'attività portuale e l'attività imprenditoriale per evitare il conflitto di interessi


L'Autorità Marittima è l'insieme degli uffici periferici delle Capitanerie di Porto, del Ministero dei Trasporti e della Navigazione e di tutti gli uffici minori. Ha compito di polizia marittima coadiuvata dalla Guardia Costiera assieme ai corpi di Polizia, Carabinieri, ecc..
L'autorità marittima deve:

  • Amministrazione della navigazione
  • Comandare i porti
  • Disciplinare i lavori
  • Controllare le persone e i titoli marittimi 
  • Vigilare sulle attività di pesca
  • Prestare soccorso
  • Avviare le dovute inchieste 
  • Dare parere sui contenziosi marittimi
  • Tenera la gestione della proprietà navale


Il PRP, Piano Regolatore Portuale è simile a quello che le città usano per pianificare il proprio assetto, il PRG, Piano Regolatore Generale. Alcune caratteristiche:
  • Viene redatto dall'autorità portuale
  • Approvato dal comitato portuale di cui fanno parte tutti gli attori interessati
  • Molto rilevante dal punto di vista economico (è stato fatto per questo!)
  • Prevede una zooning, cioè stabilisce le diverse funzioni fatte nelle rispettive aree


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